All'improvviso, voce del verbo "asfaltare"
"Ti asfalto". Lo leggiamo spesso sui Social Media come affermazione di annientamento dell'altro. Da dove deriva questo uso figurato del verbo e come è arrivato online?
Ex Abrupto - All’improvviso, come tutto quello che conta
A cura di Alessia Pizzi
N.22 - 19 Ottobre 2023
Sono quasi tre anni che osservo gli utenti su TikTok per comprendere le forme comunicative online dei nativi digitali e dei nativi analogici. Alcune di queste osservazioni si sono tradotte in lezioni scolastiche con studenti delle superiori che hanno poi prodotto il loro “decalogo della comunicazione”, dopo aver analizzato con me i format comunicativi degli influencer (vedi il mio approfondimento su HeyProf) e delle risposte delle persone sui social.
Durante queste analisi ho appreso nuovi termini ed espressioni che la mia generazione non usa: crush, flexare per citarne alcuni - ma quello che mi ha colpito di più senza ombra di dubbio è “asfaltare”.
Il perché è presto detto: il verbo asfaltare viene usato sui social come approvazione da parte dei follower quando l’influencer di turno risponde agli haters con un’arringa da fare concorrenza a Cicerone. Queste video-risposte diventano a tutti gli effetti degli speech in cui l’influencer argomenta la propria posizione, sul perché ha detto o fatto determinate cose, non di rado senza essere polemico e offensivo a sua volta.
In questa comunicazione polarizzata tra giusto e sbagliato, si crea una sorta di “casta” in cui l’influencer viene incitato dai follower - che usano affermazioni simili a “dovevi rispondere, non asfaltarlo” - come se si trattasse di uno scontro tra gladiatori in un’arena pubblica.
Ed è questo che scordiamo tutti quando sia online: siamo in una dimensione pubblica, non siamo sul divano di casa nostra a guardare una partita e a commentare. Quello che diciamo resta scritto come traccia della nostra presenza online e avrà un effetto, soprattutto sui milioni di altri utenti che la leggeranno e che - magari - prenderanno (cattivo) esempio, insultando a loro volta altri utenti.
Questo piccolo promemoria (siamo online, appunto) è presente nel libro di Vera Gheno che sto leggendo in questo momento e che vi consiglio: L'antidoto. 15 comportamenti che avvelenano la nostra vita in rete e come evitarli.
ci comportiamo come se fossimo nella dimensione privata e non in quella pubblica
rispondiamo senza approfondire/verificare/riflettere
se non postiamo ci sentiamo inesistenti
la persona è il contenuto quindi possiamo odiare senza criterio
non esistono grigi, solo bianco e nero
opinione non vuol dire competenza
è facile fraintendere nei testi scritti
per fare prima usiamo la lingua senza riflettere
aggrediamo senza scuse
crediamo alla vita online che ci mostrano gli altri
è richiesta molta più attenzione all’uso della lingua
età diverse hanno percezioni diverse online
la retorica viene comunemente usata per vincere
alcune discussioni diventano palesemente tossiche
scriviamo troppo e a vanvera
Un manualetto per prendere coscienza del fatto che la comunicazione è cambiata e che quindi anche noi dobbiamo cambiare: non possiamo più comportarci come se questo cambiamento non ci sfiorasse. La prossima volta che commentate qualcosa senza pensare, riflettete bene: vorreste davvero lasciare questa traccia di voi nel mare magnum del web? Non si tratta di carta stampata che prima o poi finirà nel secchio…
Origini del significato “metaforico” di asfaltare
Tornando al motivo per cui vi ho condotto fino a qui: cari lettori e care lettrici, è arrivato il momento di chiedersi come sia nato l’utilizzo “distruttivo” di asfaltare. Facile, si chiede al nostro oracolo Google. Osserviamo insieme i risultati di ricerca:
Parola chiave inserita: “asfaltare”
Prime correlazioni indicate: asfaltare “una persona sinonimo”, asfaltare “una strada”
Primo risultato: dizionario canonico, “coprire con uno strato di asfalto”
Le persone hanno chiesto anche: “cosa vuol dire ti asfalto?”. Risponde La Crusca, spiegando che “asfaltare” come “annientare” è un’espressione gergale che deriva dal giornalismo.
Come riporta La Crusca, stando ai dati di Gennaio 2019, di 669 risultati di asfaltare presenti nell'archivio de La Repubblica, 118 hanno il significato di "sconfiggere". Di queste 118, 90 occorrenze compaiono dal 2012. La prima attestazione su La Repubblica risale invece al 1995 ed è opera di Walter Fuochi nel suo articolo sul campionato italiano di basket.
L’ha asfaltato da subito, con una rabbia difensiva che forse risaliva pure ai cattivi ricordi di Atene, e con una precisione chirurgica in attacco, dove Danilovic e Moretti sono tornati la coppia di punte dei sogni di mezza città, Carera e Binion energici in difesa, Coldebella un orologio in regia (Walter Fuochi, Buckler prima con rabbia, “La Repubblica”, 23/3/1995).
Fu Renzi a portare il termine in politica (2013), quando disse che voleva "asfaltare" il PD. Dallo sport alla politica, dalla politica ai talk show, dai talk show ai media: molte delle parole entrate nella lingua informale provengono dal giornalismo. Un’altra, come mi insegnò a lezione Luca Serianni, era “inciucio”.
Per concludere, magari sorridendo, le persone su Google cercano anche:
“asfaltare significato metaforico”
“asfaltare qualcuno in inglese”
Se clicco su quest’ultimo risultato, prontamente Google mi propone…
Asphalt someone :D
Poesia contro l’asfaltare
Sono mesi che mi preparo a scrivere questo “Ex abrupto”: come sapete mi sono ripromessa di scrivere questa newsletter solo quando ho davvero qualcosa da dire. Non è un caso che io sia riuscita a stendere la newsletter solo in questi giorni, però: grazie alle collaboratrici che mi inviano poetesse per il mio sito poetessedonne.it ho scoperto Blaga Dimitrova, una poetessa bulgara importantissima, che ha scritto dei versi perfetti per chiosare la storia dell’asfaltare le persone.
Nessuna paura
che mi calpestino.
Calpestata, l’erba
diventa un sentiero.
Consigli utili non richiesti
Ultimi film recensiti: L’Esorcista - il credente
Ultimi lavori di data storytelling: Adozione e Superlavoro. Mi sono appassionata molto ad unire le storie che vedo sul grande o sul piccolo schermo alle statistiche reali, spesso incomplete.
Ultime poetesse raccontate: Wislawa Szymborska.
Ultima voce femminile: Jacky Fleming, “Breve storia delle donne”.
Ultimo libro presentato: Anna Magnani, racconto d’attrice di Chiara Ricci.
Ultime cose bone: la Nocciolata Novi 45%, non potete capì.
Ultime scoperte dopo aver fallito almeno 4 banana bread: se volete fare un ciambellone senza uova potete usare le banane. Rimane più leggero e morbido.
Sarei molto contenta di ricevere feedback sulle newsletter da parte di chi le legge: trattandosi di temi vari, a volte ho paura che non siano interessanti. Un cuoricino o un commento possono davvero migliorare la qualità dei prossimi contenuti :)
Grazie e alla prossima!